• Ven. Ott 11th, 2024

Caso Unabomber: Incredibile Svolta Nella Vicenda!

Nel caso che ha coinvolto Unabomber, c’è stata di recente una incredibile svolta, che potrebbe ridefinire le indagini eseguite tempo fa. Ecco che cosa è stato scoperto!

 

Svolta nel caso Unabomber, c’è il DNA dell’attentatore. Secondo quanto riportano alcuni organi di stampa, ci sarebbe una svolta nel caso dell’attentatore che seminò il terrore nel Nord Est d’Italia dal 1994 al 2007. “C’è il DNA del responsabile, ottenuto dall’analisi di vecchi reperti, estratto alla luce di nuove tecniche investigative”. Questo è quanto riportano oggi alcuni quotidiani del Gruppo Nem, che in esclusiva hanno rivelato la scoperta.

Anche se ufficialmente sul caso è mantenuto il massimo riserbo da parte degli inquirenti, il DNA in questione è stato ottenuto dall’analisi di vecchi reperti. Questi reperti sono stati analizzati con nuove tecniche investigative, considerando che in passato gli investigatori avevano rilevato un’impronta parziale su un nastro adesivo. Alcuni reperti sono stati sottoposti a un’analisi più completa e approfondita. Si tratta di reperti relativi agli attentati compiuti dal 1994 al 1996 e dal 2000 al 2006 nelle province di Pordenone, Udine, Treviso e Venezia. Tra questi reperti ci sono formazioni pilifere celate da una bomboletta di stelle filanti, un uovo, un tubo filettato, nastri isolanti sequestrati intatti da confezioni di pomodoro e di maionese, rilievi dattiloscopici, un inginocchiatoio, una scatoletta di sgombro, un congegno inserito sotto la sella di una bicicletta e una bottiglia di Coca Cola.

L’inchiesta su Unabomber è stata riaperta nel 2022 grazie alle rivelazioni del giornalista Marco Maisano, che stava lavorando a un podcast sull’argomento. Due delle vittime, Francesca Girardi e Greta Momesso, hanno chiesto e ottenuto di riesaminare alcuni reperti, dai quali sono state rilevate tracce interessanti, sufficienti a riaprire il fascicolo. In esso figurano i nomi di 32 persone, di cui una è deceduta, molte delle quali hanno acconsentito al prelievo del DNA.

I periti del gip, Giampietro Lago ed Elena Pilli, quest’ultima già consulente nel caso Yara Gambirasio, lo scorso marzo avevano deciso di comparare con i dieci reperti il DNA di un’altra quindicina di persone residenti nelle province di Pordenone e Udine, sospettate all’epoca e poi non ritenute rilevanti per le indagini. Al momento, ci sono 11 indagati noti nell’inchiesta.

Cosa ne pensate? A voi i commenti!