Vittorio Sgarbi è accusato nuovamente per il furto di un altro quadro e Report non ha intenzione di fermarsi. Ecco che cosa è successo!
Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e noto critico d’arte, si trova al centro di una controversia legata a un dipinto attribuito a Valentin de Boulogne. Sgarbi nega sia di essere stato il proprietario dell’opera sia che essa sia un autentico Valentin de Boulogne. In risposta a un servizio andato in onda nella trasmissione Rai “Report”, che sosteneva l’acquisto illecito del dipinto da una persona in condizioni disagiate e la sua successiva esportazione illegale, Sgarbi ha annunciato un’azione civile da 5 milioni di euro contro gli autori dell’inchiesta e la Rai.
Sgarbi contesta le accuse, affermando che nessun critico ha mai pubblicato o attribuito il dipinto a Valentin de Boulogne. Secondo lui, le menzogne e le ricostruzioni infondate trasmesse da “Report” sono lesive della sua immagine e contrarie alla verità dei fatti. Inoltre, ribadisce che il valore del dipinto è inferiore a quello previsto per il reato di illecita esportazione e che non è mai stato il proprietario dell’opera, contrariamente a quanto sostenuto nella trasmissione.
Sgarbi afferma di non aver mai incontrato il venditore del quadro e di aver valutato l’opera come una copia, senza essere a conoscenza delle condizioni del proprietario. Inoltre, respinge le insinuazioni di aver agito a discapito di persone in difficoltà. Sgarbi sostiene che le indagini sul dipinto escludono che possa appartenere a Valentin de Boulogne, ipotizzando che possa essere invece una vecchia tela con una pittura più recente.
La questione solleva interrogativi non solo sulla provenienza e il valore del dipinto, ma anche sul ruolo dei media nel trattare queste tematiche, in particolare su come le accuse e le informazioni vengano presentate al pubblico. Sgarbi conclude la sua difesa affermando che le accuse sono frutto di “fantasia di menti ignoranti e criminali”, ribadendo la sua intenzione di procedere legalmente contro gli autori dell’inchiesta e la Rai.
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