• Ven. Mag 3rd, 2024

Strategie Giorgia Meloni: Che Cos’è Il Piano Mattei!

Si parla molto del Piano Mattei del governo Meloni ma si sa poco e nulla. Quali sono gli obiettivi della nuova strategia nel Mediterraneo e quali rischi nasconde?

 

Piano Mattei del governo Meloni: una strategia sempre più centrale

Il Piano Mattei in Africa e nel Mediterraneo sulle orme di Mario Draghi ha l’obiettivo di trasformare l’Italia in un hub energetico. Porta con sé rischi e restrizioni per migranti e Ong. Di fatto, si conferma una strategia sempre più centrale nelle politiche del governo Meloni.

Quest’anno, Giorgia Meloni si è recata in Algeria. che nel 2022 ha rimpiazzato la Russia come primo Paese da cui l’Italia importa gas.

Subito dopo, Meloni si è recata in Libia e ad aprile in Etiopia. Da questi Paesi dovrebbe essere avviato il Piano che interesserà tutto il Mediterraneo grazie ad Eni. Ai Paesi africani dovrebbe aggiungersi l’Asia. Un altro partner energetico strategico sarà l’Azerbaigian per via del potenziamento del gasdotto Tap.

Nel suo discorso d’insediamento alla Camera dei Deputati, Meloni ha definito il Piano Mattei un “modello virtuoso di collaborazione e crescita tra UE e nazioni africane”. Un modello che serve a contrastare il dilagare del radicalismo islamista, specie nella zona sub-sahariana, ed a recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo dell’Italia.

Piano Mattei: il ruolo centrale dell’Algeria per la fornitura di gas

Giorgia Meloni ha raggiunto l’Algeria (e poi la Libia) affiancata da Claudio Descalzi, ad di Eni che avrà un ruolo fondamentale nel Piano. L’obiettivo è duplice: eliminare la dipendenza dal gas russo e trasformare l’Italia in hub energetico del Mediterraneo.

A fornire gas in Algeria è l’azienda Sonatrach: aveva concordato con Eni un aumento delle forniture di 4 miliardi di metri cubi nel 2022 e fino a 6 miliardi in più dal 2023-2024. In realtà, l’aumento è stato poco più della metà di quanto annunciato: 2,4 miliardi di metri cubi nel 2022, secondo i dati Snam, e 3 miliardi di metri cubi nel 2023.

Giorgia Meloni in Libia: accordi su gas e migranti

Nel suo più recente viaggio in Libia, la premier ha presenziato alla firma di un accordo ‘storico’ tra Eni e Noc, la compagnia statale libica. L’accordo prevede di investire 7,3 miliardi di euro per sfruttare due giacimenti al largo della Libia dal 2026. Grazie ai due giacimenti, la Libia potrà incrementare la produzione di gas garantendo le esportazioni verso l’Italia e l’Europa. Rafforzando la presenza italiana grazie ad Eni, Meloni vuole più gas ma vuole anche meno migranti tramite le ostruzioni alle Ong nel Mediterraneo.

E’ stato siglato un nuovo memorandum d’intesa sui migranti con la Libia, maggiore punto di partenza per chi vuole sbarcare in Italia.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha donato cinque motovedette alla guardia costiera libica per rafforzare i controlli sulle partenze.

Piano Mattei: raddoppiare la capacità del Tap in Azerbaigian

Il governo Meloni punta a rafforzare le importazioni di gas anche dall’Azerbaigian. Per ora, la capacità del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) è di circa 10 miliardi di metri cubi l’anno ma, entro il 2027, il governo vuole raddoppiarla.

Nel corso di una missione a Baku, in Azerbaigian, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha spiegato che, dal 2024, l’Italia potrà fornire altri Paesi diventando lo snodo del gas europeo anche grazie al raddoppio del Tap.

Da qui alla fine del 2024, si stima un arrivo dall’Azerbaigian di 2,5 miliardi di metri cubi di gas in più. Entro il 2027, si punta a raddoppiare la portata fino a 20 miliardi di metri cubi.

Che ne pensate del Piano Mattei? A voi i commenti!