• Lun. Mag 6th, 2024

Prevenire Infarto Ed Ictus: Aspirina A Chi Serve!

L’aspirina è sicuramente uno dei farmaci più conosciuti e diffusi di sempre. Le sue funzioni sono note a tutti, ma pare che in alcuni casi riesca perfino a prevenire grandi problematiche di salute come ad esempio ictus ed infarto!

 

Le proprietà dell’acido acetilsalicilico

L’aspirina è il nome comune con il quale siamo soliti identificare l’acido acetilsalicilico. Parliamo di una sostanza che può fare la differenza in numerosi trattamenti. Fra questi non vanno in alcun modo sottovalutati quelli che hanno a che fare con malattie come ictus o infarto, condizioni che in molti casi possono mettere a repentaglio la vita di chi li manifesta.

Questo perché l’aspirina riesce a contrastare la presenza di questi episodi, in quanto si avvale di una proprietà antiaggregante a livello piastrinico. In molti si chiedono se questa risorsa sia utile solo dopo aver manifestato un episodio simile o possa essere utilizzata anche in via preventiva. Questo perché, non permettendo la coagulazione, potrebbe causare veri e propri sanguinamenti. Questi a loro volta potrebbero degenerare in emorragia. Ecco perché è importante individuare quei soggetti che la possono assumere con tranquillità e quelli che, invece, possono manifestare grandi effetti collaterali.

Alcuni esperti del settore si stanno quindi dedicando allo studio relativo alla somministrazione dell’acido acetilsalicilico proprio per la prevenzione primaria. Ovviamente ci sono alcuni fattori che bisogna analizzare, come il peso dell’individuo, il suo stile di vita e la presenza di malattie come diabete e ipercolesterolemia. Tutte queste condizioni infatti, possono incidere sui fattori coagulanti della circolazione.

Aspirina per prevenire infarto e ictus: la parola agli esperti

Gli esperti stanno quindi tentando di capire quali soggetti potrebbero trarre il massimo beneficio da questo trattamento. Secondo le prime indiscrezioni, esiste un test che permette di analizzare la funzionalità delle piastrine, ovvero quei fattori che, a seguito di un sanguinamento, intervengono per evitare che il soggetto vada incontro ad un’emorragia. Bisogna quindi fare degli esami del sangue per capire in che modo le piastrine riescono a portare a termine la loro funzione e soprattutto quanto tempo impiegano per farlo.

Ovviamente pensare di sottoporre l’intera popolazione a questo tipo di esame è davvero molto difficile, motivo per cui si stanno elaborando nuovi test che potrebbero ridurre l’insorgenza di effetti collaterali laddove si decidesse di assumere questo tipo di terapia. Alcuni soggetti risulteranno più inclini a questo trattamento mentre ad altri verrà del tutto sconsigliato ma, ancora una volta, tutto ciò sarà dettato dalla genetica.

Dello studio si sta occupando l’American College of Cardiology, il quale ha dichiarato di come, per il momento, sia meglio utilizzare l’aspirina in piccole dosi e soprattutto nella fascia d’età che va dai 40 ai 70 anni. Sono proprio queste le persone a rischiare di più e che, al tempo stesso presentano, grandi probabilità per quanto riguarda lo sviluppo di emorragie. Sulla questione, però, non si trova d’accordo la Società Europea di Cardiologia. Questo perchè, al momento, gli studi sono prematuri e bisogna definire tutti quegli aspetti che potrebbero causare più danni che benefici all’individuo.

Qual è la vostra opinione in merito alla somministrazione dell’aspirina in caso di infarto o ictus? Pensate davvero che questo piccolo farmaco riesca a prevenire queste condizioni che alle volte possono risultare perfino fatali? A voi i commenti!