Un uomo prova a rubare un telefono e finisce massacrato di botte. Ora si trova in ospedale in fin di vita. Nel frattempo la vittima è stata denunciata.
Hai mai visto un ladro finire peggio della sua vittima?
Succede a Milano, davanti alla Stazione Centrale. Un 19enne, seduto tranquillo in un fast food, si accorge che qualcuno gli ha appena sfilato il cellulare. Non ci pensa due volte: scatta in piedi e si lancia all’inseguimento. Il presunto ladro, un uomo di circa 30 anni, prova a scappare ma non fa molta strada.
Quello che accade dopo è puro caos. Il giovane raggiunge il ladro, lo affronta, parte una rissa. In mezzo alla tensione, entra in scena un altro ragazzo. Potrebbe essere un amico del 19enne. Corre verso il presunto ladro e lo colpisce con un calcio violento al petto. Il ladro crolla a terra. Non è finita: arriva un secondo calcio, stavolta al volto. Poi il ragazzo si dilegua.
La scena è stata ripresa da alcuni video già virali online. I passanti assistono scioccati, ma non restano a guardare: si avvicinano, iniziano un massaggio cardiaco sul corpo ormai immobile del trentenne. Poco dopo arrivano i soccorsi. L’uomo, senza documenti, viene trasportato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli. Le sue condizioni sono critiche, la prognosi riservata.
Intanto, il 19enne, di origine ucraina, è stato denunciato per lesioni gravi. La polizia sta cercando di chiarire il ruolo dell’altro ragazzo, quello del calcio decisivo.
Una vicenda che riaccende il dibattito: fino a che punto è lecito difendersi? E quando la reazione diventa vendetta?
