• Ven. Mag 3rd, 2024

Terremoto Turchia e Siria: Allarme Epidemia Sismica!

Il terremoto in Turchia e Siria continua a far paura. Due scosse hanno devastato il Sud della Turchia e il Nord della Siria. Gli esperti parlano di ‘epidemia sismica’. Cos’è e quanto potrebbe durare ancora?

 

Terremoto Turchia e Siria: gli esperti annunciano l’epidemia sismica

Secondo gli esperti, lo sciame sismico che si è scatenato al confine tra Turchia e Siria in questi tragici giorni potrebbe durare a lungo. Per questo motivo parlano di ‘epidemia sismica’ prolungata.

E’ già successo in situazioni analoghe. Questo fenomeno potrebbe continuare per giorni, mesi o anni. Ecco perché, dopo le due scosse devastanti, la terra non smette di tremare.

Area del Mediterraneo ad alto rischio sismico 

La sequenza di scosse scatenatasi in questi giorni ha interessato l’incrocio di quattro placche destinate a scontrarsi costantemente ovvero Anatolica, Arabica, Africana ed Euroasiatica.

L’area del Mediterraneo coinvolta dal terremoto è molto pericolosa, viene classificata ad alto rischio sismico.

Anatolia: spostamento di 5 metri

Il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv – Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato la situazione in Anatolia. Considerando le dimensioni della faglia attivata, la “placca Anatolica ha subito uno spostamento di almeno 5 metri verso Sudovest”.

La misura esatta dello scivolamento della Turchia rispetto alla Siria deve ancora essere rilevata. Si attendono i dati dei satelliti Sentinel dell’Esa e CosmoSkymed dell’Asi.

La faglia generata è denominata “trascorrente a bassa profondità” (con ipocentro compreso tra 15 e 20 chilometri). La lacerazione ha interessato un’area larga 25 chilometri e lunga 190 chilometri.

‘Epidemia sismica’ prolungata: è allarme tsunami in Italia? 

Dopo le due scosse devastanti, la terra continua a tremare. La durata dell’epidemia sismica è impossibile da prevedere. Una cosa è certa: il fenomeno continuerà finché non sarà liberata del tutto l’energia accumulata.

Un esempio di questo fenomeno è il sisma del 2016 che ha coinvolto il centro Italia. Finora, l’Ingv ha registrato altre 140mila scosse e continuano a verificarsi. Doglioni, intervistato dal quotidiano La Repubblica, ha concluso: “Più è alta la magnitudo di partenza, maggiore sarà la durata delle scosse previste“.

La faglia dell’Anatolia termina nel Mar Egeo ed è staccata dal nostro Paese. Tuttavia, sulle coste italiane è stato diramato l’allarme tsunami subito dopo il sisma in Turchia. Non appena è arrivata un’onda a bassa energia sulle coste calabresi, l’allarme maremoto è rientrato.

L’Italia potrebbe essere coinvolta da questo fenomeno? Che ne pensate? A voi i commenti!