• Lun. Nov 4th, 2024

Governo Meloni Nella Bufera: Ingenti Tagli Alla Sanità!

La sanità pubblica italiana è in crisi profonda: il Governo Meloni ha deciso di applicare degli ingenti tagli. Ecco per quale motivo!

 

La sanità pubblica italiana, un tempo fiore all’occhiello del Paese, versa oggi in una situazione critica. I segnali sono allarmanti e il rapporto della Fondazione Gimbe fotografa una realtà che preoccupa milioni di cittadini. Mentre l’accesso alle cure si riduce, sempre più italiani si trovano costretti a rinunciare ai trattamenti medici per motivi economici. Quasi quattro milioni e mezzo di persone, di cui ben 2,5 milioni solo nel 2023, non possono permettersi le cure necessarie, una crescita impressionante rispetto all’anno precedente.

Allo stesso tempo, cresce la spesa privata per la salute: il cosiddetto “out of pocket” ha registrato un aumento del 10,3% in un solo anno. Non solo visite e prestazioni mediche sono sempre più costose, ma anche le assicurazioni sanitarie private e i fondi integrativi stanno guadagnando terreno, avvicinando il nostro sistema sanitario a quello americano, dove chi non può permettersi polizze rimane escluso da molte cure.

Alla base della crisi ci sono i continui tagli alla spesa pubblica. L’Italia investe 52 miliardi in meno rispetto alla media dei Paesi OCSE. Questo divario si riflette sulle prestazioni offerte, le liste d’attesa sempre più lunghe e la mancanza di prevenzione. Le conseguenze sono devastanti: la sanità pubblica rischia di diventare universale solo sulla carta, poiché l’accesso ai servizi è sempre più legato alla capacità economica individuale.

Un altro aspetto preoccupante è la fuga del personale sanitario. Tra il 2019 e il 2022, oltre 11.000 medici hanno abbandonato il sistema pubblico, e nei primi sei mesi del 2023, altri 2.564 professionisti li hanno seguiti. Turni massacranti, basse retribuzioni e scarse prospettive di carriera sono tra le cause principali. La situazione è particolarmente drammatica per gli infermieri: l’Italia ha uno dei rapporti infermieri/medici più bassi in Europa, con gravi ripercussioni sulla qualità delle cure.

A complicare il quadro, c’è l’inevitabile divario tra Nord e Sud. Solo 13 regioni rispettano i Livelli Essenziali di Assistenza, con il Sud che continua a rimanere indietro. La mancanza di strutture adeguate spinge molti cittadini del Meridione a spostarsi verso il Nord per ottenere cure migliori, contribuendo a un impoverimento generale delle regioni meridionali.

Di fronte a una situazione così critica, la domanda è inevitabile: come si può invertire questa rotta? Lascia la tua opinione nei commenti!