L’Italia continua ad essere in allerta meteo, ma non bisogna sottovalutare la situazione, considerando che c’è un alto rischio di valanghe. Ecco dove!
L’Italia sta affrontando un periodo critico a causa delle avverse condizioni meteorologiche che stanno provocando allagamenti, frane e un elevato pericolo di valanghe, specialmente al Nord. Nel contempo, si segnalano situazioni di emergenza anche oltre confine, con sei scialpinisti dispersi sulle Alpi svizzere.
Nel dettaglio, l’allerta arancione per le valanghe è stata dichiarata in Piemonte, mentre in Liguria le condizioni meteo hanno causato diversi smottamenti, con l’allerta che è rimasta gialla per gran parte della regione fino a sera. L’Imperiese ha visto episodi particolarmente gravi, come il crollo di parte di via IV Novembre a Molini di Triora, che ha isolato cento persone, e una frana a Sanremo che ha lasciato una ventina di abitazioni isolate.
In Piemonte, una trentina di strade provinciali e una statale sono state chiuse a causa del rischio di valanghe, frane ed esondazioni. La Valle d’Aosta ha preso la decisione precauzionale di chiudere la strada regionale della Val di Rhemes per pericolo valanghe, isolando temporaneamente il comune di Rhemes-Notre-Dame.
Anche l’archeologia e il patrimonio culturale hanno risentito delle intemperie: a Brescia, un ponteggio è stato abbattuto dal forte vento nell’area del Foro romano, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO. Analogamente, a Bari, il forte vento ha causato il dirottamento di alcuni voli aeroportuali.
Sul fronte internazionale, la situazione è altrettanto preoccupante. Sei scialpinisti sono dispersi sulle Alpi svizzere, con le operazioni di ricerca che si stanno svolgendo in condizioni meteorologiche avverse, rendendo gli interventi di soccorso particolarmente complessi. Anche in Francia, le condizioni meteo hanno portato alla scomparsa di sette persone, compresi due bambini, travolti dalle acque alluvionali.
Queste emergenze mettono in luce la crescente sfida rappresentata dal maltempo e dai cambiamenti climatici, richiamando l’attenzione sulla necessità di un’immediata e coordinata risposta di emergenza e sulla prevenzione dei rischi naturali.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!