• Sab. Mag 4th, 2024

Fuga Dei Medici Dall’Italia: Ecco Dove Guadagnano Di Più!

I medici italiani piano piano stanno fuggendo tutti, soprattutto i più giovani, date le opportunità dei Paesi all’estero. Ecco dove si guadagna di più!

 

La fuga di medici e infermieri dall’Italia verso paesi che offrono migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti è un fenomeno che sta assumendo proporzioni preoccupanti. Ogni anno, oltre mille professionisti sanitari lasciano il Paese, determinando una perdita per lo Stato italiana in termini di costi di formazione stimata in quasi 200 milioni di euro. Questa situazione non solo impoverisce il sistema sanitario nazionale di risorse umane qualificate ma rappresenta anche un dispendio economico significativo per la collettività.

Il Päijät Häme Central Hospital in Finlandia, situato a circa 100 km da Helsinki, è solo uno degli esempi di come le nazioni estere cerchino attivamente di attrarre il personale sanitario italiano, offrendo stipendi che superano i 3mila euro mensili, corsi di lingua gratuiti, affitti calmierati e reali opportunità di crescita professionale. Anche in Francia, agenzie di reclutamento promettono stipendi fino a 7mila euro e vari incentivi per i medici italiani.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha riconosciuto l’emigrazione di circa 10mila professionisti sanitari tra il 2005 e il 2015, con uno studio del Sumai Assoprof che eleva il numero a 14.341 tra il 2008 e il 2021. La formazione di un medico specialista costa allo Stato circa 150mila euro, mentre quella di un infermiere circa 22.500 euro. Di conseguenza, ogni mille professionisti che emigrano, l’Italia perde quasi 200 milioni di euro in investimenti formativi.

Questo esodo è alimentato da condizioni di lavoro difficili, stipendi non competitivi e opportunità di crescita professionale limitate nel contesto nazionale. Riccardo Zannoni, un medico radiologo trasferitosi in Scozia, evidenzia come all’estero le condizioni di vita e di lavoro siano nettamente migliori, con stipendi più alti e maggiore riconoscimento professionale.

In Italia, il divario tra la retribuzione dei professionisti sanitari e quella dei loro colleghi in altri paesi europei è evidente e contribuisce alla decisione di molti di cercare opportunità all’estero. La situazione degli infermieri è particolarmente critica: l’Italia ha una media di sei infermieri ogni mille abitanti, contro una media Ocse di dieci, e mancano circa 150mila infermieri per garantire l’efficienza del sistema sanitario nazionale.

Lucia Borgia, un’infermiera che ha scelto di trasferirsi nel Regno Unito, racconta di aver trovato non solo un miglioramento economico ma anche possibilità di carriera impensabili in Italia. La sua testimonianza evidenzia come la decisione di emigrare sia spesso dettata dalla ricerca di condizioni di lavoro più eque e di una qualità di vita migliore.

La fuga di cervelli nel settore sanitario italiano rappresenta una sfida che richiede interventi urgenti per rendere il sistema sanitario nazionale più competitivo e attraente, non solo per trattenere i talenti già presenti ma anche per attrarne di nuovi. Senza cambiamenti significativi, l’Italia rischia di vedere un deterioramento ulteriore del proprio sistema sanitario, con conseguenze negative sia per i professionisti che per i cittadini che dipendono da esso.

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