• Dom. Nov 3rd, 2024

Vaiolo Delle Scimmie: Ecco Quanto Deve Durare La Quarantena!

I casi relativi al vaiolo delle scimmie continuano ad aumentare. Allo stesso tempo, è necessario individuare chi ha avuto un contatto stretto con una persona infetta. Questo perché è fondamentale sottoporsi ad una quarantena al fine di scongiurare una nuova epidemia. Ecco la situazione in Italia.

Vaiolo delle scimmie: nuovi casi in Italia

Se nel Lazio i casi certificati sono risultati superiori a 15, anche ad Arezzo cominciano a registrarsi i primi positivi al virus del vaiolo delle scimmie.

In Toscana un uomo di 32 anni è stato ricoverato all’ospedale di San Donato dopo aver effettuato un viaggio alle Canarie. Il paziente ha dichiarato di non aver avuto contatti ravvicinati con parenti ed amici e che, dopo aver manifestato i primi sintomi, si è rivolto ad un ambulatorio qualificato per le malattie infettive.

I medici lo hanno ricoverato dopo aver osservato la presenza di gravi lesioni cutanee e, successivamente, si sono confrontati con gli operatori dello Spallanzani di Roma per trovare delle analogie fra i casi. I tamponi prelevati sono stati inviati al laboratorio dell’ospedale romano, dove è stata certificata la positività dell’individuo al vaiolo delle scimmie.

Nonostante l’uomo abbia dichiarato di vivere da solo, sono stati rintracciati tutti i suoi contatti più stretti, i quali dovranno sottoporsi ad un regime di auto sorveglianza per i prossimi 21 giorni.
Tra i sintomi tipici della malattia compaiono l’ingrossamento dei linfonodi, la febbre, la nausea ed un malessere generale accompagnato da lesioni cutanee piuttosto evidenti.

Cosa bisogna fare nel caso in cui si sia entrati in contatto con un soggetto infetto?

Nel caso in cui si avesse il dubbio di aver contratto il virus o se si fosse entrati in contatto con una persona infetta, è necessario prendere alcune precauzioni.

Come per il Covid-19, anche in questo caso è previsto un periodo di isolamento di almeno 21 giorni. In questo lasso di tempo è obbligatorio non avere contatti con il mondo esterno, in maniera da monitorare i sintomi e bloccare eventuali contagi.

Il primo paese europeo ad attuare questa misura cautelare è stato per l’appunto il Belgio, che ha istituito questa nuova legge al fine di scongiurare nuovi focolai del virus.

Le ultime scoperte sul virus del vaiolo delle scimmie

Gli scienziati sono al lavoro per scoprire quante più informazioni possibile sul virus del vaiolo delle scimmie. Secondo le prime analisi effettuate, il nuovo virus deriverebbe da un ceppo dello stesso agente virale, che si sarebbe diffuso in alcuni paesi nel 2018.

A quanto pare però, l’agente patogeno sarebbe mutato, tanto da riuscire ad attaccare l’organismo umano senza troppe difficoltà. Del resto questo tipo di virus ha un genoma molto più ampio rispetto a quello del Covid-19, ed è per questo che la sua diffusione potrebbe risultare estremamente più veloce.

I casi esaminati finora presentano delle caratteristiche diverse, poiché molti degli individui colpiti non hanno effettuato viaggi nei paesi in cui la malattia risulta essere attiva. Al momento nessun decesso è stato causato da questa patologia, anche se l’OMS sta fornendo delle linee guida al fine di limitare i contagi.

Il virus del vaiolo delle scimmie, noto anche come Monkeypox, si trasmette attraverso liquidi corporei, oggetti contaminati, sangue e lesioni. In alcuni casi la trasmissione può essere aerea, ma solamente laddove i due individui siano ad una vicinanza ravvicinata. La malattia ha un periodo di incubazione di massimo 13 giorni, ma i sintomi possono manifestarsi entro il 21º giorno dall’esposizione al virus.

Siete preoccupati per questa nuova minaccia sanitaria oppure siete certi che la scienza riuscirà a bloccare il contagio prima che si generi un’ulteriore pandemia? A voi i commenti!