• Dom. Mag 5th, 2024

Alessia Pifferi, Disposta Perizia Psichiatrica: I Pm Sono Contrari, Dicono No!

La Corte d’Assise di Milano ha accolto la richiesta della difesa e disposto una perizia psichiatrica su Alessia Pifferi. I pm sono contrari e dicono no!

 

Alessia Pifferi: disposta perizia psichiatrica, scoppia la polemica

Il 14 luglio 2022, la 37enne Alessia Pifferi ha lasciato morire di stenti e disidratazione la figlia Diana di appena 18 mesi. L’ha abbandonata e lasciata sola in casa per sei giorni nell’abitazione di via Parea, a Milano.

E’ accusata di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, ma la Corte d’Assise di Milano ha appena accolto la richiesta della difesa. Ha disposto una perizia psichiatrica per la valutazione della sua capacità d’intendere e di volere e di un’eventuale pericolosità sociale.

Cosa succederebbe se venisse accertata la sua totale incapacità? Sarebbe considerata non imputabile, quindi verrebbe assolta per il cosiddetto vizio totale di mente.

Nel caso in cui venisse accertata anche la sua pericolosità sociale, verrebbe trasferita in una struttura per attivare le misure di sorveglianza.

Se il vizio risultasse parziale, la pena verrebbe ridotta. A contrario, se venisse accertato che è capace di intendere e di volere rischierebbe l’ergastolo.

L’udienza per conferire l’incarico di perito psichiatra al professor Elvezio Pirfo è stata fissata al 13 novembre. Nella stessa data i giudici daranno anche il termine per il deposito della relazione.

Perizia psichiatrica ad Alessia Pifferi: i pm dicono no!

I pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro si sono dichiarati contrari alla perizia psichiatrica.

De Tommasi non accetta prese in giro, secondo lui Alessia Pifferi non ha nessun problema mentale, si è comportata in modo scellerato nei confronti della figlia Diana. Ha, quindi, chiesto di respingere la richiesta della perizia. Ha contestato gli accertamenti medici eseguiti nel penitenziario di San Vittore. Secondo la difesa, Pifferi soffrirebbe di un ritardo mentale.

Il pubblico ministero De Tommasi contesta la valutazione del quoziente intellettivo di 40. Con un quoziente del genere la donna non avrebbe potuto dire nulla né relazionarsi con nessuno nella scorsa udienza. Invece, ha accusato il personale di Polizia, ha affrontato un interrogatorio dando risposte chiare con un ordine logico e cronologico. Era consapevole di quello che aveva compiuto, ha rilasciato dichiarazioni sconcertanti.

Secondo il parere del pubblico ministero, non sussistono le basi tecnico-scientifiche per richiedere un accertamento sulle sue capacità mentali.

Il pm De Tommasi contesta anche il test Wais. E’ ritenuto un metodo anomalo che ‘fuoriesce’ dalle competenze della struttura psichiatrica del carcere. Questo test valuta l’intelligenza, la difficoltà nell’apprendere, il quoziente intellettivo e un eventuale deterioramento cognitivo. Da solo questo test dice poco e non corrisponde alla prassi in uso abitualmente. Non ha niente a che vedere con la gestione penitenziaria, mentre risulta utile per la difesa penale e una rilettura del caso.

In sostanza, l’effetto non documentato né verificabile di questo test rappresenterebbe una manipolazione mentale dell’imputata. Le avrebbe impresso nella mente che è stata indotta da terzi ad abbandonare sua figlia.

Anche la madre e la sorella sono contrarie alla perizia psichiatrica

Emanuele De Mitri, legale che assiste la madre e la sorella di Alessia Pifferi, ha ribadito l’assenza di patologie psichiatriche pregresse. Ha spiegato in tribunale che lei sapeva ciò che stava facendo, che il digiuno prolungato della bimba ne avrebbe provocato la morte.

Nel processo, l’imputata ha tentato di scaricare le responsabilità sull’ex compagno e sulla sua famiglia.

La sorella di Alessia, Viviana Pifferi, ha ammesso di conoscere le sue bugie. Non la considera incapace di parlare, agire, scrivere, anzi la ritiene scaltra. Dice di essere pentita, ma la sorella non sa quanto sia cambiata.

Il legale difensore Alessia Pontenani ha dichiarato che la Pifferi non era consapevole del rischio, non comprendeva le conseguenze delle sue azioni. Il test, secondo Pontenani, non può essere falsificato ed ha stabilito un ritardo mentale.

Che ne pensate di Alessia Pifferi? A voi i commenti!