• Mer. Dic 3rd, 2025

Caso Ramy Elgaml: carabiniere accusato di omicidio stradale, sei militari nei guai

Il tragico inseguimento finito con la morte di Ramy Elgaml: ora sei carabinieri rischiano il processo per depistaggio e falso

Un ragazzo in fuga. Un inseguimento a sirene spiegate. E un epilogo tragico che grida giustizia.

 

Ramy Elgaml aveva solo 19 anni quando, nel novembre 2024, ha perso la vita in sella a uno scooter T-Max durante una corsa disperata per le strade di Milano. Un inseguimento durato 8 chilometri. Davanti, il ragazzo alla guida: Fares Bouzidi. Dietro, una pattuglia dei carabinieri. Alla guida dell’ultima auto, un militare che ora rischia il processo per omicidio stradale. Proprio come Bouzidi.

A oltre un anno da quella notte, la Procura di Milano ha chiuso le indagini. E il quadro è inquietante.

Non è solo un incidente. Non è solo una tragedia. Spuntano accuse pesanti: favoreggiamento, depistaggio, distruzione di prove. Sei carabinieri nel mirino. Video spariti. Testimonianze manipolate. Verbali riscritti. Perfino una falsa accusa di resistenza. Il sospetto è chiaro: qualcuno ha cercato di coprire, insabbiare, confondere.

La dinamica dello schianto resta un punto oscuro. Il T-Max si è schiantato contro un semaforo tra via Ripamonti e via Quaranta. I periti non sono d’accordo: fu contatto con l’auto dei carabinieri o solo alta velocità? La Procura voleva una nuova perizia. Ma per due volte, il giudice ha detto no.

Intanto, l’accusa insiste: colpa condivisa tra il conducente e il carabiniere. Una verità ancora da scrivere, tra versioni contrastanti e indagini zeppe di zone d’ombra.

Tu da che parte stai? Credi sia stato solo un tragico incidente o c’è qualcosa di più? Diccelo nei commenti.