Una fuga internazionale, una condanna shock e l’arresto a Roma: il caso Zambelli è un intrigo tra potere e giustizia. Scopri cosa sta succedendo davvero.
Altro che romanzo politico: quello che è accaduto a Roma ha dell’incredibile e coinvolge una delle figure più controverse della destra brasiliana…
La deputata italo-brasiliana Carla Zambelli è stata arrestata il 29 luglio in un appartamento romano, ponendo fine a una latitanza iniziata oltre due mesi fa. La politica, vicinissima all’ex presidente Bolsonaro, era ricercata a livello internazionale per una condanna a dieci anni inflitta dalla giustizia brasiliana. L’accusa? Aver partecipato attivamente a un sofisticato attacco hacker ai danni del Consiglio Nazionale di Giustizia, inserendo falsi mandati di arresto a nome di giudici reali.
Ma come ha fatto una parlamentare a finire in fuga internazionale? Dopo la sentenza, Zambelli è sparita: prima in Argentina, poi negli Stati Uniti e infine in Italia, dove contava sulla doppia cittadinanza per ottenere protezione. Ma il piano non ha funzionato: l’Interpol ha emesso una “red notice” e le autorità italiane, dopo una segnalazione, l’hanno localizzata e fermata. Ora è nelle mani della giustizia italiana, che ha 48 ore per decidere se estradarla in Brasile o concederle gli arresti domiciliari.
Zambelli, da sempre al centro di polemiche per le sue posizioni estreme, rischia di diventare un simbolo globale della tensione tra populismo politico e legalità. L’arresto ha già scosso la scena politica italiana e internazionale, aprendo interrogativi su sovranità, estradizione e diritti dei cittadini con doppia nazionalità.
Il prossimo capitolo si giocherà nelle aule dei tribunali italiani… e forse, anche sotto i riflettori dell’opinione pubblica europea.
E tu? Cosa ne pensi dell’arresto di Carla Zambelli? Dovrebbe essere estradata o protetta in Italia? Scrivilo nei commenti!