Incidente a Palermo, uno scuolabus carico di bimbi finisce coinvolto in uno scontro multiplo: otto piccoli feriti, paura e traffico in tilt. Scopri tutti i dettagli e cosa è successo davvero.
Un attimo di silenzio, poi le sirene che squarciano l’aria. Palermo, quartiere Brancaccio. Uno scuolabus giallo, simbolo di normalità, si trasforma in un incubo in pieno giorno. All’incrocio con corso dei Mille l’impatto è violento, tanto da coinvolgere quattro veicoli e bloccare il traffico su via Generale Rodolfo Corselli.
A bordo ci sono otto bambini. Spaventati, confusi, qualcuno in lacrime. I sanitari del 118 intervengono in fretta, li caricano sulle ambulanze dirette all’ospedale pediatrico Di Cristina. Controlli scrupolosi, esami di rito. Nessuna ferita grave, dicono i medici. Ma resta la paura, quel tremore difficile da cancellare.
Non va meglio al conducente del pulmino e alla maestra che li accompagnava. Anche loro feriti, anche loro in ospedale, al Buccheri La Ferla. Per fortuna le condizioni appaiono stabili. Qualche contusione, tanto spavento, ma nulla di critico. I soccorritori rassicurano: tutto sotto controllo, ma servono ulteriori analisi per escludere traumi nascosti.
Il caos sull’asfalto parla da sé. L’Opel che ha impattato contro lo scuolabus è distrutta sul lato, il conducente incredibilmente illeso. Due veicoli parcheggiati – un’Audi e un’Ape Piaggio – colpiti come bersagli involontari, ammaccati sul marciapiede.
Gli agenti dell’Infortunistica arrivano, delimitano la scena, bloccano il traffico. Documentano, misurano, fotografano. Bisogna ricostruire ogni dettaglio. Lo scuolabus, intestato al centro diaconale “La Noce” della Chiesa valdese, risulta in regola. Revisione, assicurazione, tutto a posto.
Eppure resta l’ombra di un deja vu inquietante. Non è la prima volta. Appena pochi giorni fa un altro scuolabus si è ribaltato a Palermo. Era il primo luglio. Una curva maledetta, un muretto colpito, il mezzo capovolto. Anche lì bambini feriti e ricoverati, poi dimessi. Anche lì paura e polemiche, interrogativi sulla sicurezza di chi ogni giorno accompagna i più piccoli.
Palermo oggi si interroga. Le famiglie pretendono risposte, vogliono certezze. Perché un tragitto verso scuola dovrebbe essere il percorso più sicuro del mondo. Invece si trasforma in un incubo, due volte in pochi giorni.
Mentre le ambulanze sfrecciano e i lampeggianti illuminano il pomeriggio, resta un senso di fragilità difficile da scrollarsi di dosso. Un invito a fermarsi e riflettere. A chiedere più attenzione, più controlli, più responsabilità. Perché non basta dire che tutto andrà bene. Bisogna garantirlo.
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