• Ven. Mar 21st, 2025

Accuse infuocate contro Giorgia Meloni: viene chiamata “la bugiarda del secolo”. Ecco che cosa è successo!

 

La polemica politica si infiamma sui social: i deputati del Partito Democratico hanno lanciato un duro attacco contro la premier Giorgia Meloni, paragonandola addirittura a Benito Mussolini. A firmare il post su Facebook è stato Matteo Orfini, che ha utilizzato una grafica ispirata a M. Il figlio del secolo, il celebre romanzo di Antonio Scurati, ora diventato una serie TV su Sky. Al centro delle critiche, la gestione del caso Almasri, per il quale la Meloni risulta indagata.

Il titolo scelto dai dem per il loro attacco è diretto e provocatorio: Meloni, la bugiarda del secolo. Nel lungo post, spiegano perché considerano la premier meritevole di questo appellativo. Secondo loro, Meloni e i ministri coinvolti avrebbero diffuso informazioni false riguardo al caso Almasri.

Il comunicato smentisce che il ministro della Giustizia Carlo Nordio non fosse stato informato e chiarisce che la comunicazione di iscrizione nel registro degli indagati non è un avviso di garanzia, ma un atto dovuto dopo un esposto. Inoltre, i deputati del PD accusano il governo di non aver agito tempestivamente per impedire il rilascio di Osama Almasri, capo della polizia giudiziaria di Tripoli.

Il PD avanza dubbi pesanti: sospetta che il governo italiano possa essere sotto ricatto da parte dei ras libici. La scelta di rimpatriare Almasri con un volo di Stato viene vista come una mossa discutibile, soprattutto considerando che su di lui pendeva un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale. I deputati dem sottolineano come ci fossero molte altre opzioni per evitare il suo ritorno in Libia, dove avrebbe goduto di piena immunità.

La premier ha risposto alle accuse con un videomessaggio, esprimendo scetticismo nei confronti della Corte Penale Internazionale. Ha sottolineato come il mandato di arresto per Almasri sia arrivato solo quando quest’ultimo era in procinto di entrare in Italia, dopo aver soggiornato tranquillamente in altri Paesi europei.

Oltre a Giorgia Meloni, risultano indagati anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Le accuse spaziano dal favoreggiamento al peculato, e le indagini puntano a fare luce sulle dinamiche che hanno portato al rimpatrio del generale libico.

Il dibattito è più acceso che mai. Le accuse sono pesanti e le risposte non si sono fatte attendere. E voi, cosa ne pensate di questa vicenda? Diteci la vostra nei commenti!