Una settimana di silenzio, poi la terribile scoperta. La 32enne scomparsa da giorni è stata rinvenuta tra le sterpaglie. Le indagini sono aperte su ogni ipotesi
Qualcosa non torna nella scomparsa di Emanuela Ruggeri. Chi era davvero con lei quella sera?
Nel cuore di Roma, tra le sterpaglie di via del Mandrione, un passante sente un odore insopportabile. Porta a spasso il cane. Chiama subito la polizia. Lì, nascosto dalla vegetazione, giace un corpo. È Emanuela Ruggeri, 32 anni. Scomparsa da una settimana, riemersa tragicamente senza vita.
Era uscita il 14 luglio da Colli Aniene. Aveva detto alla madre che avrebbe incontrato un’amica. L’ultimo segnale: un messaggio il giorno dopo. Poi, il silenzio.
Scattano subito le ricerche. La madre lancia l’allarme sui social, chiedendo aiuto con la voce rotta dalla disperazione. Si muove anche il Comitato scientifico ricerca scomparsi Odv, il IV Municipio è in prima linea.
Quando arriva la conferma dell’identità, è devastante. I tatuaggi di Emanuela parlano per lei: una D sull’indice, un fungo, un numero, una mezza luna sul dorso della mano. E sono proprio quei segni a dire alla polizia che è lei.
Il presidente del IV Municipio, Massimiliano Umberti, dà la notizia con dolore: la ricerca è finita. Emanuela non c’è più. Ora si attende l’autopsia. La verità, per ora, resta sepolta tra le ipotesi. Nessuna pista è esclusa.
Ma cosa è successo davvero? Chi ha visto Emanuela quella notte? E perché il suo corpo è stato abbandonato lì?
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