• Ven. Apr 26th, 2024

Referendum Cannabis ed Eutanasia Legale: Si Riunisce la Corte Costituzionale!

Presidenziati da Giuliano Amato, i giudici costituzionali si riuniscono nella giornata odierna per esaminare in tutti gli aspetti otto nuovi problemi: l’eutanasia, la coltivazione di cannabis e la giustizia.

 

Dopo anni di politica divisa, i giudici della Corte Costituzionale si pronunceranno in merito ai temi più obiettati e messi in discussione degli ultimi tempi, ovviamente dopo aver ascoltato anche i promotori di questi ultimi.

Sei referendum sulla giustizia, uno sulla cannabis e uno sul fine vita voluto da un soggetto.

Il primo referendum discusso sarà quello relativo all’omicidio del consenziente, un tema giudicato da alcuni addirittura con un’antipatia aberrante. Il referendum prevede la disquisizione sull’articolo 579 del Codice penale e sarà capeggiato dall’avvocato Filomena Gallo.

Il secondo referendum, non meno importante, è quello che riguarda l’uso della cannabis. Se da una parte la Corte è contraria a questa tematica, dall’altra il comitato promotore afferma che codesto quesito non viola nessuna legge, quindi tranquillamente affrontabile.

Il terzo ed ultimo referendum che la Corte dovrà trattare è un insieme di quesiti appoggiati da Lega e Radicali, e sostenuti ulteriormente da Italia Viva e da nove Consigli regionali, sul tema della giustizia.

IL REFERENDUM SULL’EUTANASIA

Come già menzionato prima, la Corte si è riunita a porta chiusa per discutere di questo “problema”. Esso si propone come un mezzo per abrogare parzialmente l’articolo del Codice penale già citato in precedenza, che asserisce l’eutanasia attiva come reato.

Infatti, in Italia, questo tipo di eutanasia è completamente illegale, ed è il motivo principale per cui molte persone preferiscono optare per quella passiva, cioè l’interruzione di qualsiasi supporto vitale. In sede anche la compagna di Dj Fabo, il famoso strumentista che, rimasto tetraplegico a causa di un incidente, scelse di morire con il suicidio assistito in una clinica svizzera nel 2017. Assieme alla compagna del musicista e all’avvocato Gallo, con loro a discutere di questo tema c’è anche Marco Cappato, esponente dell’associazione Luca Coscioni che aiutò Dj Fabo e il giorno successivo si autodenunciò.

Il fine di questa azione è sicuramente promuovere ed accettare pienamente l’eutanasia attiva, che sussiste nel caso in cui un medico somministri, intenzionalmente, un’iniezione o un altro farmaco ad un paziente consenziente che chiede di essere condotto alla morte.

REFERENDUM SULLA CANNABIS: LE DIFFICOLTÀ E GLI OBIETTIVI

La Corte, contraria, cita l’articolo 75 della Costituzione, ma il comitato promotore fa leva sul fatto che questo articolo non sia in nessun modo violato dal tema e dunque sia perfettamente in linea e non censurabile.

In aula le associazioni “Antigone” e “Luca Coscioni” che cercano di promuovere l’uso e la coltivazione di questa pianta, purché non si rientri nel giro di spaccio.

Dunque per la commissione qualsiasi uso della cannabis, ad eccezione di quello illecito, potrà risultare legale se il referendum verrà accettato.

Sembrerebbe tutto nella norma, ma uno dei sostenitori di questo argomento, Marco Perduca, afferma che approvare un referendum di questo tipo sarà molto complicato, in quanto ormai la negazione e la cancellazione di materie poco gradite è diventata una regola e non più un’eccezione.

IL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA: I SEI TEMI

Come detto prima, il tema della giustizia è stato promosso dalla Lega e sostenuto in modo ulteriore da Italia Viva. Questi due partiti, appoggiati anche dai rappresentanti di 9 Comitati regionali, propongono, all’interno del macro-tema, sei altri sotto-contenuti, di cui il primo è relativo alla responsabilità civile dei magistrati, che tende ad eliminare il sistema di responsabilità indiretta e attribuendo pertanto eventuali errori giudiziari direttamente a chi li compie. C’è poi il quesito che riguarda la separazione delle carriere, che si batte per bloccare il possibile passaggio dei magistrati da una posizione di pm ad una di giudice o viceversa; terzo referendum posto dalla Lega è la custodia cautelare preventiva, che in Italia viene messa in atto secondo alcuni principi. Il fine di questo dibattito è la riduzione dei casi in cui la custodia viene emessa, mantenendo però quest’ultima nel caso in cui ci possa essere la possibilità, da parte del soggetto, di commettere reati gravi. Il quarto referendum interverrebbe invece sulla cosiddetta Legge Severino, che nega la candidatura per le cariche elettive a qualsiasi soggetto con una condanna a due anni di reclusione.

Gli ultimi due punti messi in discussione dai promotori sono la raccolta firme per i magistrati che intendono candidarsi al Csm e la loro valutazione. La prima funzione può essere svolta anche da avvocati semplici, che sono quindi “non togati”, ma la valutazione dei magistrati non spetta a loro. Il referendum vuole occuparsi di questa materia, includendo anche i “non togati” nel processo di estimazione.

Rileggendo le questioni proposte, alcune possono portare a favore la maggior parte delle persone in breve tempo, altre invece richiedono più tempo per riflettere. Quali pensi possano essere le tematiche più o meno giuste e quali, al contrario, sono da riporre in un cassetto?

È bene ricordare che non esistono decisioni corrette o errate, poiché sono proprio queste che ci differenziano.