L’Etna torna a eruttare con una colata lavica sul versante sud. Dettagli, dati e curiosità sulla nuova attività vulcanica.
L’Etna è tornato a dare spettacolo.
Alle prime luci dell’11 agosto, una nuova colata lavica ha iniziato a scivolare lungo i fianchi del vulcano, a circa 3000 metri di quota. Una bocca effusiva si è aperta sul versante sud della Bocca Nuova, liberando un fiume incandescente.
Secondo l’Osservatorio Etneo dell’INGV, tutto è cominciato nella mattinata di domenica 10 agosto: dalla frattura eruttiva, a quota 3100 metri, la lava ha iniziato a fluire con decisione. In poco tempo ha percorso 125 metri verso sud-ovest, partendo da una lingua iniziale lunga 33 metri.
Il Cratere di Sud-Est è stato teatro di esplosioni spettacolari: frammenti incandescenti sono stati proiettati in aria, per poi ricadere all’interno dell’orlo craterico. Un’attività intensa ma circoscritta, che non ha prodotto nuvole di cenere.
Dal punto di vista sismico, il tremore vulcanico è rimasto stabile su valori medi. Le sue sorgenti sono state individuate a circa 2900 metri di altitudine, in un’area compresa tra i crateri Voragine e Nord-Est.
Nonostante l’assenza di ceneri significative, l’Osservatorio ha diramato un’allerta arancione per l’aviazione, il cosiddetto VONA, segnalando eruzione in corso e rischi contenuti. Nessuna interruzione, invece, per i voli: l’aeroporto di Catania ha continuato a funzionare regolarmente.
L’episodio segna il ritorno dell’attività effusiva a pochi mesi dall’ultima eruzione del 2 giugno, quando il cratere di Sud-Est era stato scosso da violente esplosioni stromboliane. In quell’occasione, parte della sua struttura era crollata, generando una nube eruttiva alta chilometri e visibile a grande distanza.
Ora, l’Etna riprende a scrivere la sua storia millenaria, con un ritmo che alterna silenzi e improvvisi risvegli. Uno spettacolo della natura che affascina, inquieta e ricorda la potenza di questo gigante siciliano.
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