• Lun. Ago 25th, 2025

GARLASCO, SPUNTA UN DNA FEMMINILE: nuova svolta nel caso Chiara Poggi

Un Dna misterioso e impronte anonime riaprono il caso Chiara Poggi: e se l’assassino non fosse stato solo? Ecco gli ultimi aggiornamenti sul delitto di Garlasco!

 

Cosa succede se l’assassino non ha agito da solo? E se una donna fosse stata presente sulla scena del delitto?

Il caso di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007, torna a far parlare di sé. Ma stavolta c’è un elemento che scuote la narrazione: un profilo genetico femminile mai identificato. La nuova inchiesta della procura di Pavia, che indaga anche Andrea Sempio – amico del fratello della vittima – per concorso in omicidio, si concentra proprio su questi dettagli ignorati per anni. E se Chiara fosse stata circondata da più di un aggressore?

Nei vecchi fascicoli rispunta quel Dna misterioso. Non era della vittima. Tre tracce, etichettate come “profili X”, sono state trovate in punti chiave: la maniglia della cantina, dove il corpo fu trascinato, il rubinetto del bagno, dove si ipotizza che il killer si sia lavato, e la porta d’ingresso, richiusa dopo la fuga. Ma chi li ha lasciati?

A scoprirli fu il Ris di Parma, durante i primissimi rilievi guidati dal generale Garofano, oggi consulente di Sempio. Eppure, quelle tracce restarono senza nome. Non furono mai confrontate con le persone che frequentavano abitualmente la casa dei Poggi. Un’occasione mancata, un errore forse cruciale.

C’è di più. Alberto Stasi, condannato per l’omicidio, non ha lasciato alcuna impronta né sulla porta della cantina né su quella d’ingresso. Come è possibile, se fu proprio lui a trovarla e ad aprirla? Al contrario, emergono impronte sconosciute e un altro Dna femminile mai attribuito.

Tutti questi elementi tornano oggi al centro delle indagini. Diciotto anni dopo, la verità potrebbe nascondersi proprio in quei dettagli trascurati.

Secondo te, Chiara fu uccisa da più persone? E quella donna chi era?